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I calcolatori di tipo meccanico hanno rappresentato la cosiddetta generazione 0,
manifestavano tutti i limiti dovuti all’enorme complessità di progettazione e
realizzazione. La prima generazione inizia con l’avvento dei calcolatori elettronici, che
usavano segnali elettrici per rappresentare i numeri e la tecnologia dei tubi termoionici
come componenti attivi in grado di amplificare un segnale elettrico, tale tecnologia fu
disponibile agli inizi del 1900. -
nel 1949 fu
il primo calcolatore programmabile a programma memorizzato, e utilizzava il sistema
binario, più affidabile del sistema decimale.
Nel decennio successivo molti altri grandi calcolatori vennero realizzati utilizzando la
tecnologia a tubi termoionici, sia per utilizzi militari che scientifici. -
Nel 1947 fu
inventato il transistor, che poteva sostituire una valvola avendo però una dimensione ed
un consumo notevolmente ridotto, per cui dalla metà degli anni ‘50 comparvero i primi
calcolatori a transistor, appunto la seconda generazione. -
La sempre più rapida
miniaturizzazione del transistor permise di arrivare nel 1971 al primo microprocessore
della storia, l’Intel 4004, dando inizio alla terza generazione. -
La quarta e la quinta
(attuale) generazione hanno visto incredibili miglioramenti nella miniaturizzazione e
quindi nella complessità dei microchip. Oggi è possibile condensare in un singolo
circuito integrato CPU con frequenze di lavoro e capacità di memoria migliaia di volte
maggiori rispetto agli anni ‘70.