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Il Capitolare di Quierzy, emanato dall'imperatore Carlo il Calvo, legittima l'ereditarietà dei feudi maggiori.
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questo periodo del Medioevo comprende la nascita di centri di potere pubblico e privato e la caduta delle istituzioni pubbliche universali (Chiesa e Impero).
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La morte di Carlo il Grosso, ultimo imperatore del Sacro Romano Impero, determinò la fine dell'impero messo a punto da Carlo Magno. Inizia la società feudale.
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Viene incoronato Ottone I che tenta di instaurare un impero a imitazione di quello creato da Carlo Magno, e emana il Privilegium Othonis che stabiliva il controllo dell'impero sulle nomine vescovili, causando una lotta per le investiture contro il papato.
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periodo della società feudale in cui nascono i Comuni. Vi sono differenti fasi:
XI-XII secolo: fase consolare
XII-XIII secolo: fase podestarile
XIII-XIV secolo: fase dei regni di Popolo
XIV-XV secolo: Signorie e Repubbliche di tipo oligarchico -
Questa legge venne emanata dal sovrano Corrado II e stabiliva l'ereditarietà anche per i feudi minori, aumentando la già instabile situazione imperiale.
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netta separazione tra la Chiesa di Roma che riconosceva la sua somma autorità nel papa, e la Chiesa di Bisanzio, ortodossa, che invece era basata sul cesaropapismo.
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Papa Niccolò II stabilisce l'assoluta autonomia del papato sulle nomine vescovili.
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Papa Gregorio VII rivendica l'autorità papale su ogni altra autorità terrena. Con questo documento il papa ribadisce la superiorità della chiesa di Roma sulle altre e il suo potere nell'incoronazione imperiale, nella disposizione dell'imperatore e nella scomunica degli iniqui.
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Papa Gregorio VII scomunica l'imperatore che, per riconquistare il potere, dovette chiedere pubblicamente perdono al pontefice.
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Concilio indetto da papa Urbano IV, accogliendo la richiesta d'aiuto dell'imperatore Alessio I Comneno, nel quale esortò i cristiani a scendere in guerra contro i musulmani per liberare la Terrasanta. Così facendo di diede inizio alla prima crociata, alla quale ne seguirono altre otto di scarso successo e concluse nel 1291.
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Il papa Callisto II e l'imperatore Enrico V separarono le sfere d'influenza religiosa e imperiale. Ma ciò non risolse la situazione di scontro tra le due fazioni che, invece, si separano in guelfi, sostenitori del pontefice e ghibellini, sostenitori dell'imperatore.
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L'imperatore tedesco Federico Barbarossa cercò di ricostituire il potere centrale, tentando di riappropriarsi delle regalie che illecitamente i comuni e le città italiane avevano usurpato.
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Documento emanato da Federico Barbarossa con l'aiuto di quattro fidato giuristi, che ribadiva il diritto esclusivo dell'imperatore a redigere le leggi.
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La battaglia venne combattuta tra l'esercito di Barbarossa e le truppe della Lega Lombarda, le quali si opponevano alle podestà istituite dal re, con l'affermazione dell'esclusività regia delle regalie. Vinse la Lega Lombarda e Barbarossa "restituì" le regalie ai Comuni, che di fatto le possedevano già.
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L'imperatore riconosce le regalie ai Comuni, a seguito della sconfitta nella Battaglia di Legnano.
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Il primo scontro decisivo tra eserciti nazionali che vedevano schierarsi da un parte, Federico II, alleato con Filippo II Auguro, e dall'altra, Ottone IV alleato con Giovanni Senzaterra. Lo scontro si concluse con la vincita degli eserciti di Federico II e la sua elezione a imperatore.
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Giovanni Senzaterra si vide costretto a firmare un accordo con la nobiltà inglese, che limitava il potere assoluto del sovrano, affiancando le decisioni al Consiglio della Corona, costituito da 25 baroni. Questo documento sanciva, inoltre, il diritto a tutti i cittadini ad un processo e all'inviolabilità delle libertà individuali.
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Si trattava di un tribunale, retto da giudici ecclesiastici straordinari, che avevano il compito di recuperare gli eretici e reinserirli nella società cristiana dopo averli fatto riconoscere le proprie colpe.
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Si trattava di un complesso di leggi, stipulato da Federico II, che sanciva la superiorità dello Stato su qualsiasi altra autorità e l'uguaglianza di tutti i sudditi davanti alla legge.
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Scontro tra il figlio illegittimo di Federico II, Manfredi, e Carlo d'Angiò, a capo del movimento guelfo, per il dominio sul Regno di Sicilia. Vinse Carlo d'Angiò e le sorti dell' Italia meridionale passarono sotto le mani della sua dinastia.
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Scontro tra Pisa e Genova per il dominio sul Mediterraneo. Vinse Genova.
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Scontro tra Genova e Venezia per il dominio sul Mediterraneo e il monopolio sulle rette commerciali più ricche. Si concluse con un accordo di non belligeranza.
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Emanata dal Papa Bonifacio VIII, affermava e promulgava la visione teocratica del pontefice sulla politica universale, legittimando la deposizione del sovrano Filippo il Bello.
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Accordo tra la dinastia degli Angioini e quella degli Aragonesi per il controllo sul Regno di Sicilia.
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La sede papale di Roma venne trasferita ad Avignone, in seguito alla vittoria dei Filippo il Bello su Bonifacio VIII, determinando così un periodo di allontanamento della presenza papale.
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Editto promulgato per volontà dell'imperatore tedesco Carlo IV di Lussemburgo, che definiva la procedura per la designazione imperiale, incaricando 7 elettori tedeschi. In questo modo la designazione imperiale era svincolata definitivamente dal papato.
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Divisione della cristianità occidentale, schierata in due fazioni, una con a capo Urbano VI e l'altra con a capo Clemente V.
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concilio che pone fine allo Scisma D'Occidente, deponendo i tre papi in carica ed eleggendo, al loro posto, Martino V, che riporta la sede pontificia a Roma nel 1420.
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