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Con la morte dell'imperatore Teodosio I, i suoi figli Arcadio ed Onorio ricevevano le due parti dell'Impero: al primo andava l'Oriente, al secondo l'Occidente. Da questo punto in poi la divisione si mantenne definitiva.
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Cade l'Impero Romano d'Occidente con la morte dell'ultimo imperatore Romolo Augusto per opera di Odoacre (re dei Goti). Mentre quello d'Oriente durò fino al 1453 con la morte di Costantino XI e la caduta di Costantinopoli nelle mani degli Ottomani.
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Giustiniano I regnò come imperatore dell'Impero Bizantino dal 527 al 565. Fu un imperatore attivissimo, tanto da essere definito re insonne dai contemporanei. Suo fine fu quello di restaurare l'Impero Romano nella sua integrità, rafforzandone le strutture interne, garantendone l'unità religiosa, recuperando i territori perduti a opera dei Barbari (barbariche, invasioni).
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I Longobardi erano un'antica popolazione germanica occidentale, Re Alboino nel 568-69 guidò i Longobardi, stanziati ormai in Pannonia, come federato dell'impero bizantino, in Italia. Conquistò il Veneto, dove istituì un ducato con centro a Cividale, che affidò al nipote Gisulfo e invase la Lombardia; conquistata Milano (569), assediò Pavia che capitolò solo nel 571.
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Papa Gregorio Magno, al secolo Gregorio I, fu papa dal 590 al 604. Durante il suo pontificato, affrontò la minaccia dei Longobardi e riorganizzò l'amministrazione della Chiesa, diventando una guida politica e religiosa per Roma. Fu noto per la sua opera di evangelizzazione, inviando missionari in Inghilterra, e per il suo impegno nella lotta contro le eresie. Gregorio Magno è ricordato anche per il titolo di "Servo dei Servi di Dio".
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Maometto con i suoi seguaci lascia la Mecca per trasferirsi a Yathrib, che da lì a poco assumerà il nome di Medina (Madīna an-Nabī, «Città del Profeta»). L'evento, fissato dalla tradizione al 16 luglio e noto come Ègira (dall'arabo hijra, «emigrazione»), segna l'inizio dell'era musulmana.
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Carlo Magno (742-814) fu re dei Franchi e dei Longobardi e, dal 25 dicembre 800, Imperatore del Sacro Romano Impero. Durante il suo regno, unificò gran parte dell'Europa occidentale, promuovendo il cristianesimo e la cultura. Fondò la Scuola Palatina di Aquisgrana e introdusse le leggi capitolari per amministrare l'impero. Alla sua morte, il suo impero fu ereditato dal figlio Ludovico il Pio
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Il trattato di Verdun stabilì la divisione dell'Impero carolingio tra Lotario I, Ludovico II il Germanico e Carlo II il Calvo, i tre figli sopravvissuti di Ludovico il Pio. Fu firmato nell'agosto dell'843, appunto, a Verdun.
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Il Privilegium Othonis del 962 fu un accordo tra Papa Giovanni XII e Ottone I. Stabiliva che il Papa avrebbe mantenuto il controllo su Roma, ma doveva giurare fedeltà all'Imperatore, riconoscendo la supremazia imperiale. Questo accordo consolidava il potere dell'Imperatore sul Papato e sui territori dello Stato della Chiesa.
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Durante l'XI secolo, l'Europa vide una rinascita delle città grazie alla crescita demografica e alla ripresa economica. Le città divennero centri di commercio e produzione, favorendo lo sviluppo dei comuni, che acquisirono autonomia politica e amministrativa. Questo processo portò alla formazione di nuove classi sociali, come i mercanti e i borghesi
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Durante l'XI secolo, l'Europa sperimentò una significativa ripresa demografica e agricola. La popolazione aumentò grazie a miglioramenti climatici, riduzione delle epidemie e fine delle incursioni barbariche. Innovazioni agricole come l'aratro pesante, la rotazione triennale delle colture e l'uso di mulini ad acqua e a vento aumentarono la produttività, portando a un surplus alimentare e alla rinascita delle città
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Ortodossia: La Chiesa cerca di mantenere l'ortodossia e combattere le eresie.
Eresie: Movimenti di riforma sociale e religiosa stesso considerati eretici dalla Chiesa. -
La Constitutio de feudis sancisce l'ereditarietà dei feudi minori. A promulgarla è Corrado II il Salico (990 ca-1039), imperatore del Sacro Romano Impero, il 28 maggio 1037, a Milano. Pose sullo stesso piano vassalli e valvassori
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Il Dictatus Papae del 1075, emanato da Papa Gregorio VII, è una raccolta di 27 proposizioni che affermano la supremazia del Papa su tutti i sovrani laici. Questo documento stabilisce il potere del Papa di deporre imperatori e conferma l'autorità papale su tutte le questioni spirituali e temporali
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Nel X secolo, la Chiesa affrontò una grave crisi, ma si riprese quando il papa riacquisì il controllo territoriale. Un momento cruciale fu l'elezione di Ildebrando di Soana a papa, che prese il nome di Gregorio V. Questo avvenimento scatenò conflitti tra la Chiesa e l'Impero, noti come la lotta per le investiture. L'investitura, in quel contesto, era il conferimento di un feudo da parte di un signore a un vassallo, oppure la nomina di un conte o di un vescovo, attraverso cerimonie vassallatiche.
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Il Concordato di Worms del 1122 fu un accordo tra Papa Callisto II e l'Imperatore Enrico V che pose fine alla lotta per le investiture. Stabilì che il Papa avrebbe nominato i vescovi, mentre l'Imperatore poteva conferire loro poteri temporali. Questo compromesso separava l'autorità spirituale da quella politica
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Federico Barbarossa, imperatore del Sacro Romano Impero dal 1152 al 1190, cercò di riaffermare il controllo imperiale sui comuni italiani. Durante il suo regno, intraprese diverse campagne militari in Italia, culminate nella Battaglia di Legnano del 1176, dove fu sconfitto dai comuni lombardi. Questa sconfitta portò alla Pace di Costanza del 1183, che riconobbe l'autonomia dei comuni italiani. Federico Barbarossa è noto anche per il suo conflitto con il Papato e per aver nominato antipapi.
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La Battaglia di Legnano vide le truppe della Lega Lombarda sconfiggere l'esercito imperiale di Federico Barbarossa. Questo scontro decisivo avvenne nell'Alto Milanese e segnò una svolta nella lotta tra i comuni italiani e l'Impero. La sconfitta costrinse Barbarossa a riconoscere l'autonomia dei comuni con la Pace di Costanza del 1183.
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La Pace di Costanza rappresenta un punto di svolta nella storia medievale italiana, attestando l'autonomia dei comuni del nord Italia. L'imperatore Federico I Barbarossa riconobbe ufficialmente la Lega Lombarda, un'alleanza di comuni guidata da Milano, concedendo loro diritti significativi.