l'intolleranza religiosa nel mondo romano

  • 64

    NERONE

    NERONE
    Si pensa sia stato Nerone a ordinare l'incendio di Roma, ma non ci sono prove a riguardo. Fattostà che per stornare i sospetti la colpa venne data ai cristiani. Pur essendo stati espulsi da Claudio, a causa dei tumulti continui tra cristiani ed ebrei, molti cristiani erano rimasti a Roma fondando una importante comunità, aderita soprattutto da schiavi e liberti.
  • 95

    DOMIZIANO

    DOMIZIANO
    Flavio Clemente, fratello dell'imperatore Vespasiano, e sua moglie Flavia Domitilla, vennero fatti uccidere da Domiziano. Domiziano mandò a morte con molti altri, Flavio Clemente, allora console, benché fosse suo cugino e avesse in moglie Flavia Domitilla, sua parente. Entrambi furono condannati per il delitto di ateismo. Secondo questi capi di accusa furono condannati molti altri, che avevano seguito i costumi giudaici: molti uccisi, altri puniti con la confisca dei beni.
  • 110

    TRAIANO

    TRAIANO
    Plinio il giovane, in qualità di legato nella provincia di Bitinia, riportò gli ordini di Traiano sull'obbligo per tutti i cittadini romani di sacrificare agli Dei dello Stato; in cambio avrebbero ricevuto un libellus attestante l'avvenuto sacrificio. Però l'ordine non voleva colpire proprio il Cristianesimo, perchè riguardò tutti i culti, anche egizi e asiatici. Coloro che si rifiutavano venivano accusati di empietà, con l'arresto, l'imprigionamento, la tortura e la morte.
  • 117

    MARCO AURELIO

    MARCO AURELIO
    A sua volta la quarta persecuzione sotto Marco Aurelio si limitò probabilmente ad alcuni episodi ad opera di autorità locali. Marco Aurelio perseguitò i cristiani sotto false accuse, inventate da lui stesso. Ma era troppo intelligente per credere a queste storie e dopo poco lasciò in pace i cristiani. Marcia, liberta imperiale e amante dell'imperatore Commodo fu invece di simpatie cristiane
  • 202

    SETTIMIO SEVERO

    SETTIMIO SEVERO
    Il regno di Settimio Severo fornisce un interessante esempio dei metodi di persecuzione dei cristiani. Settimio Severo non promulgò nuove leggi contro i cristiani, ma consentì l'applicazione di vecchie leggi. Non sono dimostrate persecuzioni sistematiche, ma anzi, ci sono prove che l'imperatore in molte occasioni protesse i cristiani dall'accanimento popolare. D'altro lato, singoli funzionari si sentivano autorizzati dalla legge a procedere con rigore verso i Cristiani.
  • 235

    MASSIMINO IL TRACE

    MASSIMINO IL TRACE
    Per motivi economici l'imperatore spogliò i templi, ma non è conosciuto nessun editto specifico contro i cristiani: una sesta persecuzione è forse erroneamente stata identificata con questo provvedimento.
  • 250

    DECIO

    DECIO
    La settima persecuzione sotto Decio, fu inaugurata con un editto del 250 che, nell'ambito del programma di restaurazione religiosa promosso dall'imperatore, ordinò che tutti i cittadini dell'impero offrissero un sacrificio pubblico agli dei o all'imperatore
  • 257

    VALERIANO

    VALERIANO
    Valeriano emanò un primo editto che imponeva a vescovi, preti e diaconi di sacrificare agli Dei, pena l'esilio, e proibì inoltre ai cristiani le assemblee di culto.
  • 303

    DIOCLEZIANO

    DIOCLEZIANO
    sotto Diocleziano, la persecuzione fu molto violenta nella parte orientale dell'impero, sotto il dominio del Cesare Galerio. Venne ordinata la distruzione di chiese e libri sacri e a tutti i cittadini venne richiesto di sacrificare agli Dei. Le persecuzioni terminarono nel 311 d.c. con l'editto di Nicomedia, emanato dagli augusti Galerio, Costantino I e Licinio.
  • 313

    EDITTO DI MILANO

    L’Editto di Milano fu promulgato nel 313 d. C dall’Imperatore romano d’occidente Costantino e dall’imperatore romano d’oriente Licinio. Con l’Editto di Milano si dichiarava la libertà religiosa sia dei cristiani che della altre religioni presenti nel sacro Romano Impero. Con l’editto si pose fine a un’epoca in cui i cristiani erano costretti a nascondersi per professare la loro fede.
  • 380

    EDITTO DI TESSALONICA

    L'editto di Tessalonìca venne emesso il 27 febbraio 380 dagli imperatori Graziano, Teodosio I e Valentiniano II (quest'ultimo all'epoca aveva solo nove anni). Il decreto dichiara il cristianesimo secondo i canoni del credo niceno la religione ufficiale dell' impero , proibisce in primo luogo l' arianesimo e secondariamente anche i culti pagani