Impero Romano

  • 753 BCE

    La storia della fondazione di Roma

    La storia romana parte dalla fondazione della città di Roma nel 753 a.C. L’origine di Roma ha due versioni, una storica e una leggendaria.
    Storicamente l’origine di Roma deriva dall’unione dei villaggi fondati dai latini sui sette colli. Questi sette villaggi sorgevano vicino al Tevere sui colli. Col tempo diedero vita a una lega chiamata Settimonzio, e successivamente si unificarono formando una sola città, Roma.
  • 753 BCE

    La leggenda della fondazione di Roma

    Secondo la leggenda Roma fu fondata da Romolo e Remo. Enea, con il figlio Ascanio fondò Alba Longa. Rea Silva, ebbe dal dio Marte due gemelli, Romolo e Remo. Vennero abbandonati e furono allattati da una lupa. Fondarono una città nel luogo dove furono stati abbandonati. Romolo vinse il potere sulla città. Romolo tracciò un solco per delimitare i confini della città. Remo venne ucciso dal fratello.
    Questa leggenda venne divulgata dagli autori con l’obiettivo di nobilitare le origini di Roma.
  • 753 BCE

    Il periodo Monarchico

    Il re aveva un potere assoluto: assumeva il comando militare, doveva mantenere l’ordine pubblico, imponeva le leggi, era il capo religioso, amministrava la giustizia e le ricchezze della città.
    I re di Roma furono sette: il primo Romolo e l’ultimo Tarquinio il Superbo. La società romana era divisa in due classi sociali, i patrizi (da “padre”, coloro che appartenevamo a un clan) e i plebei (da “moltitudine”, il resto della popolazione). Il re era sempre affiancato dal Senato.
  • 494 BCE

    La lotte della Plebe

    Quando l’economia romana si sviluppò, i plebei iniziarono ad avanzare precise rivendicazioni utilizzando come forma di lotta la secessione.
    I plebei ricchi avanzavano con rivendicazioni di tipo politico mentre i plebei poveri avanzavano con rivendicazioni di tipo economico.
    La prima secessione avvenne nel 494 a.C. e ottennero: il concilio della plebe, che poteva eleggere due rappresentanti, i tribuni della plebe. Potevano porre il veto agli atti del governo contrari agli interessi della plebe.
  • 396 BCE

    Roma si afferma nel Lazio

    Nei primi anni della repubblica, Roma dovette subire l’aggressione dei popoli vicini. Poi ci fu la battaglia decisiva tra Romani e Latini presso il lago Regilio i latini si allearono ai romani. Roma condusse la prima guerra di conquista.
    Roma venne invasa dai Celti, chiamati Galli, dai romani i quali non erano interessati alla conquista di Roma ma solo al bottino così Roma ottenne il ritiro dei nemici in cambio di un salato riscatto.
  • 264 BCE

    La prima guerra Punica

    Nel 264 a.C. iniziò la prima guerra punica, vinta dai Romani nel 241 a.C.. Nella battaglia di Milazzo nel 260 a.C. i romani, il cui intervento fu chiesto dai Mamertini, sconfissero i Cartaginesi. Con Attilio Regolo vennero sconfitti dai Cartaginesi a Tunisi e Attilio Regolo ucciso. In Sicilia nel 241 a.C. la vittoria romana sui Cartaginesi fu schiacciante; i romani si impadronirono della Sardegna e della Corsica diventando una grande potenza marittima.
  • 218 BCE

    La seconda guerra punica

    Nel 218 a.C. venne stipulato il trattato dell’Ebro con il quale veniva limitata l’espansione punica in Spagna dei Cartaginesi. Quando Annibale attaccò Sagunto alleata dei Romani, iniziò la seconda guerra punica. I Romani furono sconfitti nel 217 a.C. sul lago Trasimeno; nel 216 a.C. presso Canne subirono una disastrosa sconfitta; nel 212 a.C. conquistarono Siracusa; nel 213 a.C. Capua; nel 202 a.C. a Zama sconfissero i Cartaginesi. Roma riprese il controllo dell’intera penisola italiana.
  • 215 BCE

    L’espansione a Oriente e le tre guerre macedoniche

    Roma intraprese guerre di conquista in Oriente. Furono combattute tre guerre macedoniche: la prima tra il 215 e il 205 a.C. non produsse conseguenze di rilevo, la seconda tra il 200 e il 196 a.C. venne vinta dai Romani nella battaglia di Cinocefale, la terza tra il 171 e il 168 a.C. vide la vittoria dei Romani a Pidna e segnò la fine del regno di Macedonia. I Romani conquistarono il regno di Siria e le città greche furono trattate duramente e Corinto che si era ribellata, venne distrutta.
  • 149 BCE

    La terza guerra punica

    Quando i Cartaginesi dichiararono guerra a Massinissa, re di Numidia, alleato dei Romani, tralasciando una delle condizioni di pace imposte da Roma, cioè quella di ottenere l’autorizzazione prima di intraprendere qualsiasi campagna militare iniziò la terza guerra punica. Cartagine venne espugnata e distrutta nel 146 a.C.. Successivamente i Romani conquistarono anche la Spagna dominando così tutto il Mediterraneo.
  • 91 BCE

    La guerra sociale

    La guerra sociale scoppiò nel 91 a.C. quando gli Italici per ottenere la cittadinanza romana decisero di fare valere le loro ragioni con la forza. Roma subì decine di migliaia di caduti. Fin dal 90 a.C. Roma offrì la cittadinanza ai socii che non si erano ribellati e a tutti coloro che cessavano le ostilità entro 60 giorni. Nell’88 a.C. l’ordine venne ristabilito, l’esercito romano vinse la guerra ma gli Italici ottennero la cittadinanza.
  • 88 BCE

    La guerra civile

    La guerra civile scoppiò nell’88 a.C. tra Silla e i suoi sostenitori e Mario e i suoi sostenitori. Vinse Silla nell’82 a.C. restando padrone dello Stato romano. Gli italici vennero sterminati. Silla nominato dittatore, ottenne una dittatura senza limiti di tempo e la libertà di attuare una riforma politica della repubblica. Tra l’81 e l’80 a.C. emanò le leggi per riformare la repubblica, cercando di favorire l’aristocrazia senatoria e togliere potere ai popolari ma le sue riforme fallirono.
  • 69 BCE

    La dinastia Flavia

    La dinastia Flavia fu la seconda dinastia imperiale romana che detenne il potere dal 69 al 96 a.C.. Vespasiano rafforzò il potere imperiale facendo approvare la “legge sui poteri di Vespasiano”, avviò una importante riforma dell’esercito, risanò le finanze pubbliche. Tito represse la rivolta degli Ebrei e conquistò Gerusalemme, iniziò la diaspora degli Ebrei. Domiziano amministrò bene lo Stato, ma suscitò l’odio dell’aristocrazia. Promosse la prima persecuzione contro i cristiani nel 95 d.C.
  • 60 BCE

    Giulio Cesare

    Giulio Cesare, esponente dei popolari, ebbe un ruolo fondamentale nella transizione dalla forma repubblicana a quella imperiale. Nel 60 a.C., strinse con Pompeo e Crasso il primo triumvirato. Fu console per il 59 a.C.. Governò la Gallia Cisalpina, l’Illirico, la Gallia Narbonese. Tra il 58 e il 52 a.C. conquistò la Gallia. Nel 49 a.C. diede inizio alla guerra civile; Pompeo e i suoi seguaci vennero sconfitti (48 a.C.). Dopo il 49 a.C. Cesare concentrò nelle sue mani tutti i poteri.
  • 42 BCE

    Il secondo triumvirato

    Il secondo triumvirato fu una vera e propria magistratura formata da Marco Antonio, Lepido e Ottaviano. Con le liste di proscrizione i triumviri perseguitarono tutti i loro nemici. A Filippi nel 42 a.C. Bruto e Cassio vennero sconfitti.
  • 31 BCE

    L’ultima guerra civile

    Nel 40 a.C. Marco Antonio pretese per sé il governo dell’Oriente e affidò a Ottaviano quello dell’Occidente. Lo scontro tra i due avvenne ad Anzio nel 31 a.C.: Marco Antonio nonostante fosse il favorito perché disponeva di un numero di navi maggiore rispetto a Ottaviano, fu sconfitto e si rifugiò in Egitto dove si suicidò con Cleopatra (30 a.C.). Ottaviano restò il padrone assoluto dello Stato romano. La sua vittoria segnò la fine definitiva della repubblica. Iniziò la storia dell’Impero Romano.
  • 27 BCE

    La dinastia Giulio - Claudia

    La dinastia Giulia-Claudia è composta dagli imperatori romani che governano l’Impero Romano dal 27 a.C. al 68 d.C.. Tiberio (14-37 d.C.) attuò una politica moderata e proseguì quella di Augusto. Caligola (37-41 d.C.) tentò di imporre una vera monarchia assoluta. Claudio (41-54 d.C.) riorganizzò l’amministrazione statale dando grande spazio ai liberti. Nerone (54-68 d.C.) fu un imperatore crudele e sanguinario ma attuò importanti riforme e ottenne successi in politica estera.
  • 23 BCE

    Il principato di Augusto

    Nel 27 a.C. il senato conferì a Ottaviano il titolo di “Augusto”. Nel 23 a.C. ottenne la potestà tribunizia e l’impero proconsolare. Nel 12 a.C. assunse il titolo di pontefice massimo. Tutte le cariche erano nelle sue mani: la repubblica era diventata una “monarchia mascherata”. Augusto attuò riforme in tutti i campi. Volendo una successione ereditaria, adottò Tiberio. I successori di Augusto assunsero il titolo di Cesari.
  • 96

    Il principato adottivo

    Alla morte di Domiziano il senato impose come imperatore Nerva (96-98) che introdusse il metodo dell’adozione: l’imperatore adottava come successore il migliore dei suoi collaboratori. Nerva designò Traiano (98-117) con cui l’impero raggiunse la massima estensione territoriale. Traiano scelse come suo successore Adriano (117-138) che si impegnò nel consolidamento delle frontiere. Fece costruire delle imponenti fortificazioni per separare i domini romani.
  • 138

    La dinastia degli Antonini

    Nel 138 Adriano adottò come successore Tito Aurelio Fulvio Antonino (138-161). Nel 161 indicò come suo successore Marco Aurelio Antonino (161-180). Durante il suo regno giunsero le insidie di popolazioni barbariche e una epidemia di peste fece strage della popolazione. Marco Aurelio associò al potere il fratello adottivo Lucio Aurelio Vero, costituendo una diarchia. Lucio Vero morì prematuramente. A Marco Aurelio gli successe il figlio Commodo (180-192): si interruppe il principio dell’adozione.
  • 193

    La dinastia dei severi

    La dinastia dei Severi iniziò con Settimio Severo (193-211): rafforzò l’esercito e indebolì l’aristocrazia senatoria. Gli successe il figlio Caracalla (211-217) che emanò nel 212 un importante editto: la Costituito Antoniniana che estendeva la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell’impero unificando gli abitanti di un immenso territorio in una sola comunità politica: la differenza tra abitanti dell’Italia e delle province non esisteva più.
  • 284

    Diocleziano e la Tetrarchia

    Diocleziano (284-305) fu l’ultimo degli imperatori illirici. Con lui l’Impero Romano superò completamente la crisi. Fece riforme in tutti i campi. Introdusse la tetrarchia. Emanò quattro editti che avrebbero dovuto eliminare il cristianesimo. I cristiani furono perseguitati perché chi rifiutava il culto dell’imperatore era considerato un nemico. Nacque la servitù della gleba. Nel 305 decise di abdicare, scoppiò una guerra civile che durò sei anni fino all’ascesa al trono imperiale di Costantino.
  • 313

    L’impero di Costantino

    Nel 313 Costantino emanò l’editto di Milano: il cristianesimo veniva messo sullo stesso piano delle altre religioni, si alleò con i cristiani. La capitale dell’impero passò da Roma a Costantinopoli. Nel 325 convocò il primo concilio ecumenico. Gli successe Giuliano (361-363) che rinnegava la religione cristiana per la pagana. Gli successe Valentiniano I (364-375) che tenne per se il controllo dell’Occidente e associò al trono il fratello Valente (364-378) a cui affidò il governo dell’Oriente.
  • 378

    L’impero di Teodosio

    Graziano affidò a Teodosio (378-395) l’incarico di governare l’Oriente. Teodosio nel 380 emanò l’editto di Tessalonica con cui dichiarò il cristianesimo unica religione di Stato; concesse ai Visigoti invasori di stanziarsi come federati nei confini dell’Impero Romano. Alla morte di Teodosio nel 395 l’impero venne diviso tra i suoi due figli: ad Arcadio l’Oriente e ad Onorio l’Occidente.
  • 476

    La caduta dell’impero romano d’occidente

    Dopo il saccheggio di Roma da parte dei Vandali non fu più possibile restituire un potere stabile all’Impero d’Occidente. Nel 476 le truppe barbariche deposero l’ultimo imperatore, il bambino Romolo Augustolo e acclamarono re il loro generale Odoacre. Odoacre inviò le insegne imperiali all’imperatore d’Oriente Zenone. Per sé Odoacre chiese solo il titolo di patrizio in modo da poter governare l’Italia come rappresentante dell’imperatore d’Oriente. Così ebbe termine l’Impero Romano d’Occidente.