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Pietro Aretino nasce ad Arezzo (in Toscana).
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Dopo aver vissuto a Perugia e Siena, si trasferisce a Roma, dove ottiene la protezione da Giulio de’ Medici, futuro papa Clemente VII. Una volta giunto a Roma comincia la stesura delle sue prime opere.
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A Roma inizia a scrivere satire contro il papa Adriano VI e contro la Curia romana, come le famose Pasquinate.
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Successivamente pubblica i Sonetti lussuriosi e la commedia La cortigiana, che riprende con intenzione antifrastica Il libro del cortegiano di Castiglione.
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Nel 1527 viene accoltellato da un sicario e deve lasciare Roma, infatti si rifugia a Mantova presso Giovanni dalle bande nere.
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Quando Giovanni dalle bande nere morì, Pietro Aretino abbandonò ufficialmente Mantova e andò a Venezia, dove rimase fino alla sua morte. Qui la sua casa diventa un centro culturale frequentato da artisti e letterati.
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Nel 1538 subisce un processo per bestemmia e forse sodomia, che lo costrinse ad allontanarsi per un pò da Venezia, ma grazie a potenti amici riesce a rientrare presto.
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Nel 1543 Carlo V lo onora pubblicamente, riconoscendolo come figura di rilievo. Riceve anche titoli prestigiosi: nel 1550 diventa gonfaloniere di Arezzo e cavaliere di San Pietro. Nel 1553 tenta di ottenere il cappello cardinalizio ma senza successo.
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Negli ultimi anni continua a scrivere e pubblicare le sue opere. Muore nel 1556 a Venezia.